Max-Filippo-Alessio, tris di podi

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    UDAPEST (Ungheria), 2 agosto 2006 - I gemelli italiani, il bel tenebroso dopo il tuffatore Sacchin. E’ un’altra giornata spettacolare sul Danubio per l’Italia del nuoto. Una giornata di raccolto e di investimento, e persino di rimpianto: la finale dei 200 dorso è stata vinta dalla francese Baron in 2’10"07, quasi due secondi in più del personale di Alessia Filippi, che per 9 centesimi lunedì aveva mancato la qualificazione dopo l’entusiasmante oro nei 400 misti.
    Dunque Massimiliano Rosolino e Filippo Magnini sul podio dei 200 sl insieme al ritrovato biolimpionico Pieter Van den Hoogenband è la foto più suggestiva scattata sull’Isola Margherita. Il biondo, lo scuro e il tulipano con le medaglie dopo una gara che ha esaltato le qualità dell’ex primatista mondiale e oro olimpico di Sydney, che trionfa in 1’45"65. L’argento del napoletano in 1’47"02, con un margine di 55 centesimi sul compagno di allenamenti alla Larus, è il risultato più entusiasmante per l’Italia: l’olimpionico dei misti è andato più veloce di stasera solo a Sydney, in occasione del bronzo maturato dietro VDH e l’australiano Thorpe. Quel record italiano di 1’46"60 è rimasto immacolato, ma ha tremato non solo perchè voleva batterlo Pippo, ma perché anche Massi si è avvicinato a distanza di sei anni che nel nuoto sono un’eternità. A 28 anni è come se fosse tornato ragazzino, Massimiliano, sempre sul podio dal ’97; mentre Pippo ora potrà concentrarsi sui 100 sl, la gara preferita di cui è campione del mondo.
    L’argento nell’acqua resa fredda dal vento conquistato da Alessio Boggiatto è un’altra importante conferma tricolore: il torinese, già iridato, sa che la sua vera gara è quella dei 400 misti di domenica, ma intanto ha raccolto un argento in 1’58"17, come a Berlino nel 2002: stavolta dietro il fenomeno magiaro Cseh col record dei campionati (1’58"17). La sorella Chiara invece ha mancato il podio dei 100 rana, ottava in 1’09"47.
    Un’Italia che fa sperare poi per domani, visto come è avanzata nei 200 misti con Alessia Filippi, con Francesco Vespe nei 200 farfalla, ma soprattutto con Loris Facci e Paolo Bossini, nuovi gemelli della rana, che si sono qualificati col primo e secondo tempo in semifinale (2’12"01 e 2’12"33).
    E’ successo anche il "finimondo" col record mondiale dei 100 sl realizzato dalla tedesca Britta Steffen in 53"30, ovvero 12 centesimi in meno dell’australiana Lenton di gennaio; ha trionfato col record europeo negli 800 sl la francese Manaudou in 8’19"29: fino ai 600 metri viaggiava sotto il mondiale della Evans (8’16"22). Ci riproverà nei 400.
    COSI' IN MATTINATA - Dopo il diluvio e il rinvio delle gare a stamane, gli Europei si sono riaccesi con il recupero delle semifinali dei 200 stile libero maschili conclusi con il miglior tempo dell’olandese Pieter Van den Hoogenband, che ha fermato il cronometro in 1’48"43 davanti a Massimiliano Rosolino (1’48"59), che stava a fianco dell’olimpionico orange. Terzo e quarto tempo sono del tedesco Paul Biedermann (1’48"78), classe ’85, e di Filippo Magnini che non ha forzato per non sprecare preziose energie in vista di stasera e, soprattutto, dell’impegno centrale in questa rassegna danubiana, i 100 stile libero di cui è campione del mondo. Pippo ha controllato in 1’49"16, dietro di lui il pericoloso britannico Simon Burnett (1’49"17). L’ultimo ad approdare in finale è il francese Leveaux in 1’49"50.
    La mattinata ha portato anche la scelta di Alessia Filippi, che ha deciso di disputare i 200 misti anziché i 100 dorso. La neo regina dei 400 misti ha ottenuto il quinto tempo in batteria in 2’15"85 e si è avvicinata al record italiano (potrebbe cadere in semifinale) in una serie che ha visto ai primi due posti le francesi Manaudou (2’13"86) e De Ronchi, con la ritrovata olimpionica ucraina Yana Klochkova autrice di 2’15"80. Non si è presentata ai blocchi Livia Travaglini, arrivata in ritardo nella "calls room". La Filippi non è partita nei 100 dorso anche per non forzare troppo la spalla, un po’ dolorante, in vista delle staffetta e dei 400 sl. In questa prova Laure Manaudou ha ottenuto 1’01"85 con la danese Oernstedt seconda in 1’02"17. Sedicesima s’è qualificata in semifinale Valentina De Nardi in 1’03"46, mentre delusa e ventesima è stata eliminata Elena Gemo in 1’03"98.
    Le batterie dei 200 farfalla si erano aperte con il guizzo di Francesco Vespe, il napoletano già compagno di allenamento della Giacchetti, e qui capace di timbrare il miglior tempo in batteria e il record italiano in 1’57"72: cancellato l’1’58"20 di Christian Galenda. Infine nei 200 rana approdano alle semifinali sia Loris Faccio (3° tempo in 2’13"72) che il campione europeo uscente, Paolo Bossini, sesto in 2’13"81. Nei tuffi dopo le eliminatorie Christopher Sacchin è quarto, Nicola Marconi ottavo: entrambi accedono alle semifinali.
     
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